THỨ TƯ,NGÀY 22 THÁNG 4, 2020

Gangbang, equivoco di coppie e finanche tenerezza, a Venezia

Bởi Nguyễn Hoàng Phong

Cập nhật: 25/05/2022, 05:56

Gangbang, equivoco di coppie e finanche tenerezza, a Venezia

Mostra di Venezia

VENEZIA – Ci fosse addirittura un Dudu, sarebbe la perfetta sosia americana di Francesca Pascale. Verso il inganno tristemente invecchiante, le da dove castane dei capelli, una lontana avvilimento persa negli occhi, e l’assoluta mancanza di pregio. Lindsay Lohan tira un truffa grandioso alla rassegna non presentandosi verso Venezia a causa di The Canyons, bensi sopra rimunerazione picca dal ingente schermo una strepitosa trasformazione – non interpretazione, perche per tenuta LL e inadatto di recitare: rappresentazione – della belloccia disposta a insieme (di nuovo per gangbang, ed per avvicendamento di coppie, addirittura per infiammarsi) pur di comprendere assestamento alla propria persona di deviazione privo di genio, fidanzata coppa fra le braccia di un straricco durante fonte di impunibilita (nel lungometraggio chiarito dal immaturo James Deen – non Dean – perche nella vita fa il pornoattore insieme ricco accompagnamento riguardo a YouPorn).

Gangbang, scambio di coppie e perfino amore, per Venezia

Paul Schrader e un cineasta dal carriera brillante (sceneggiatura di Taxi driver e Toro sfrenato, preparazione di American ruffiano e Affliction, e potremmo perdurare diluito parecchie righe) affinche torna al fatica dietro un discreto quiete. Realizzato gratitudine a una collezione fondi contro internet (Hollywood non ha pagato un dollaro, perche e spietata persino insieme i semidei) e alle tasche del organizzatore e dell’autore del testo Bret Easton Ellis, The Canyons porzione maniera un parte tetro intonato appunto alla settima abilita, insieme i cinematografo gloriosi di Los Angeles chiusi e per rudere e un sottobosco deprimente di produzioni di ultimo grado cosicche fanno da contesto alla fatto.

Lohan faceva l’attricetta, ora sta per mezzo di uno datingmentor.org/it/chemistry-review/ che per principio fa il organizzatore ma durante positivita si fa tenere ozi e vizi dall’odiato babbo (perche lo obbliga a medicarsi dallo psicanalista, ingegnosamente eseguito da Gus Van Sant). Lei convince lui verso riconoscere una brandello al vecchio fautore con cui ha una imbroglio, lui scopre tutta la sceneggiata in quanto pero si intreccia ad altre, in schiudersi mediante un finale cosicche la ratifica di Easton Ellis (American Psycho, numeroso verso celebrare) dovrebbe precisamente far afferrare di qual modello non solo.

Bell’uso delle musiche (una scarsita, panorama la limitatezza nell’eventualita che non peggiore delle colonne sonore dei lungometraggio fino a questo momento visti), per mezzo di una prima serie di inquadrature magnifico centrata contro un conversazione per quattro in un taverna e con un andatura perche non cede giammai, The Canyons si rivela nello miglioramento consecutivo della racconto mezzo unito indagine sull’ansia del dominio che deforma il coscienza d’amore: durante presente senso, e un proiezione appieno passionale, sull’abisso prodotto dalla paura della abbandono e dall’ossessione di sciupare sicurezze (di purchessia tipo: amorose, sessuali, economiche, lavorative). E non vanaglorioso ne innaturale (insieme codesto cast la istigazione poteva esserci), il film fa chiarore contro un gara dannoso di desideri e persona famosa tutte a corretto atteggiamento scompensate, imponendosi – pur nella poverta non sobrio dei mezzi produttivi – unitamente un suo grazia impenetrabile da gelida soap associazione thriller.

Affabile l’esordio nella fiction di unito dei migliori documentaristi italiani, Alessandro Rossetto, in quanto nella sezione Orizzonti presenta Piccola Patria. Al fulcro del pellicola, un estorsione del sesso di quelli di cui son piene le cronache boccaccesche di circoscrizione. Il questione e che non c’e inezie di allegrotto e di comico sopra un contesto nel quale la crisi sta facendo cadere le certezze creando un terrore di cui e segno un discriminazione montante. L’arcaico delle stalle e della agro fa verso pugni col odierno del cemento e l’industria (bellissime le riprese aeree sul sacco della landa veneta), il Cristo dell’Isonzo e un’immagine svuotata di religiosita, all’epopea del Nordest locomotiva economica si sostituisce la cacciagione stracciona per un po’ di schei. Non a meraviglia risolto, insieme personaggi cosicche scompaiono a causa di risalire notevolmente di piu, Piccola paese ha il dote di preoccuparsi verso un pezzo d’Italia vera e nera, in raccontarla mediante lealta, senza contare pretenziosita ombelicali di troppi nostri autori vecchi e nuovissimi.

Considerato appena ciascuno dei lungometraggio migliori di questa fiera, il tedesco Die Frau des Polizisten di Philip Groning e una lunghissima (tre ore) studio dell’orrore della maltrattamento domestica. Scandito in capitoli presentati per mezzo di didascalie piuttosto narcotizzanti, formati da singole scene di pochi secondi oppure parecchi minuti perche spezzano l’ordine cronologico degli eventi, e il racconto della energia quotidiana della classe del vigile: babbo genitrice e una figlia. I lividi sulla tegumento della dama sono la segno della mania psicologica che alligna nel contegno di lui e giacche viene mostrato isolato nell’ultima parte del film, avanti del crollare nella disgrazia. Notevolmente duro, lascia molte domande. Alle nostre ha specifico del tutto battuta una benevolo compagno di lavoro abile in quanto verso sua evento ha rilanciato insieme singolo spinosissimo quesito: «Ma nel corso di il proiezione quanto hai dormito?». Omissis.

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